Under 10: Chiamale se vuoi, emozioni!

  • 29 Aprile 2015

Giornata di soddisfazioni al ‘Pesciolino’ di Portoferraio

Portoferraio 26 aprile 2015 – Chiamale se vuoi, emozioni! L’emozione del primo tuffo stagionale, della camerata “militaresca” della notte precedente, del constatare che si sta diventando “grandi” insieme!
L’emozione vissuta fino all’ultimo di chi percepisce che alzare un trofeo anche se non quello del gradino più alto della competizione, può avere comunque il sapore di una conquista!
Che si esplica in un percorso di crescita cognitiva ed emozionale in una tendenza inversamente proporzionale che passa prima dai ragazzi, che in campo hanno onorato con grinta e caparbietà il loro ruolo, e che schizza fuori da tatticismi teorici e pratici.

Il rugby passa anche da queste situazioni… Dall’esserci piuttosto che non esserci… Dal creare l’amalgama tra grandi e piccoli, tra esperienza ed inesperienza, tra chi crede che basta essere uniti per fare meta! Una meta che nelle prime gare disputate al Trofeo Pesciolino in terra elbana, stenta ad arrivare…

Sarà per la salsedine che appiccica gli occhi o le fresche arie elbane che intorpidiscono le menti e gli arti degli atleti o semplicemente perché gli schematismi e i tatticismi mostrati dagli avversari mettono in difficoltà, fatto è che sulle prime i giovanotti biancorossi non sembrano avere le energie necessarie per tentare affondi ficcanti.

Arrivano così i primi due ko in altrettante gare ma sono ko che sembrano dare la carica, il necessario rodaggio per creare il giusto mix tra le varie individualità. La doccia fredda delle due sconfitte, qualche saggio consiglio del coach Mattei e le incessanti urla dei genitori sugli spalti, contribuiscono a dare la sveglia. Un pareggio che consente di accedere così alle gare successive che vedono i ragazzi alzare la testa, battersi con grinta, e mostrare qualche buono schema coniugato ad ottime giocate.

E arrivano così le soddisfazioni e i sorrisi di chi sa che il rugby regala emozioni a chi c’è, a chi decide di esserci…

Testo e foto: Catia Ballo