Una generazione va, una generazione viene

  • 4 Maggio 2018

Una generazione va, una generazione viene
ma la terra resta sempre la stessa.
Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C’è un tempo per demolire e un tempo per costruire,
un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Che vantaggio ha chi si dà da fare con fatica?

(dal libro dell’Ecclesiaste)

Chi fa parte della grande famiglia dei Ribolliti conosce la risposta a quest’ultima domanda: il senso del nostro affannarsi dietro un pallone ovale si trova in giornate come quella di ieri (21 Aprile 2018), in momenti in cui diventa importante non tanto vincere quanto buttare il cuore oltre l’ostacolo, momenti in cui anche il sole sembra essere dalla nostra parte come per Napoleone ad Austerlitz.
Di fronte ad una squadra coriacea, organizzata ed esperta, versione geneticamente modificata di quella affrontata all’andata (non dimentichiamo che i Pirati sono campioni in carica del CTO), gli anziani biancorossi hanno mostrato che anche se nella realtà non sempre Davide sconfigge Golia, a volte può sbarrargli la strada fino a farlo vacillare.
La sconfitta per 4 a 2 è di quelle che un tempo si definivano “con onore”: i complimenti di Walter e Luca (immensi dentro e fuori dal campo) , che ben altri palcoscenici hanno calcato, il sorriso rassegnato di Beppe anche di fronte all’ennesimo pallone scoppiato in mano, il riconoscimento degli avversari generano la sensazione che il cucchiaio di legno non sia ormai tristemente incastonato nel nostro destino.
Poi restano le scorribande sulla fascia di Martino, la cavalcata in meta di Riccardo (ringraziamo la nostra grande società per avercelo messo a disposizione), i placcaggi di Franz, l’importanza di sentirsi estremo del Nava, l’abnegazione da trincea sul Carso della linea di difesa, la ribollita del Magro…
Verranno i giorni della vittoria, per ora resta solo nei nostri cuori…ma il vero sconfitto è chi pensa che non ci sarà un domani, non chi l’affronta.
La rigenerazione dei Ribolliti 2.0 non è ancora del tutto compiuta, ma stiamo facendo un passo verso il futuro con un piede ben saldo nel nostro passato.
Per oggi, come recita la stele in ricordo della battaglia di El Alamein del 1942, solo una cosa resta da dire: mancò la fortuna, non il valore.

Alabim

Leonardo Piva