L’UNDER 16 ÉLITE VINCE SUL CAMPO DEL MOLON LABÈ

  • 11 Aprile 2019

UNDER 16 ÉliteCampionato Élite – 6° giornata di ritornoSinalunga SI, campo Tempora – domenica 7 aprile ore 11.00

Molon Labè vs TOSCANA AEROPORTI FIRENZE RUGBY 1931  14 – 21

È con grande piacere che, arrivati sulla sommità del colle su cui sorge il borgo di Bettolle, si scopre che, proprio nel centro del paese svettano le “H” dei pali del nostro amato sport. Il campo Anelio Tempora è un tempietto storico di architettura sportiva in mattoni rossi prodotti dalla storica fornace locale. Gli spalti ed il sudore con cui sono costruiti danno la nitida sensazione di prendere parte ad un setting di partecipazione sociale prima ancora che sportiva. Merito dunque ai Molon Labè che hanno saputo seminare, far attecchire e coltivare il rugby in val di Chiana. La cronaca. Il primo tempo si apre con alcune nostre buone incursioni nei 22 avversari. Purtroppo, per venti lunghi minuti, manca l’intesa tra mediano di mischia e i ricevitori: a volte il passaggio è corto e la palla è attesa un po’ troppo staticamente, altre volte la palla finisce sparata  nella terra di nessuno. A questo si aggiungano una serie di lacune nel lavoro a terra dei ball carrier: scambiano la palla per un cuscino e ci si addormentano sopra. Dunque commettiamo avanti, perdita di metri preziosi in fase di avanzamento e falli di tenuto. Non riusciamo a concretizzare. I Molon ne approfittano: per due volte vanno in meta dalle ali. Complice, in entrambi casi, l’indecisione nei placcaggi di chi presidiava il ristretto canale a ridosso delle due linee di touche. Questa carenza costringe i gemelli Lo Gaglio a fare gli straordinari in difesa durante la prima frazione.Prima dello scadere finalmente una buona combinazione di gioco. In sequenza le incursioni pesanti, di Grieco prima e Starda dopo, fanno conquistare metri in zona rossa. La palla arriva a D’Alessandro che fissa l’uomo e apre su Piccoli che, di peso, velocità e “mestiere”, buca tutto il forabile fino a schiacciare sotto i pali.Nel secondo tempo la partita prende finalmente un’altra piega: gli avversari sono chiusi a doppia mandata dietro una linea difensiva che aumenta di spessore e, col tempo, fa salire la fiducia dei 15 in campo. Come una marea che si ingrossa, aumentano il numero e la sfrontatezza delle nostre incursioni. L’inerzia è cambiata ed ora diventa piacevole guardare il match perché carico di buone speranze. Formigli riceve palla poco prima del centrocampo. Con entrambe le mani stringe la palla davanti a sé altezza vita, avanza a passetti fitti fingendo che la passerà al proprio sostegno che lo segue da sinistra. Resta a giri bassi finché il difensore del suo canale non casca nel tranello ed esita. Tommy coglie l’attimo scala la marcia e accelera al massimo, buca e fa metri preziosi; fissa l’ultimo uomo e la passa a Piccoli che schiaccia per la doppietta personale.  Mister Caneschi immette ossigeno prezioso: entrano tre placcatori molto fisici e veloci a presidiare le fasce e le zone trafficate del campo: Pallotti, Vannoni e Morandi.L’occhio di bue si sposta e illumina Fabrocino, tanto pesante il suo impatto devastante quanto agili le sue finte che lasciano sul posto tre avversari. Due ulteriori passaggi e la palla arriva a Martini che schiaccia in meta.Da sottolineare un ottimo Bianchini che non sbaglia niente grazie anche ad un piede particolarmente riflessivo e ispirato nei calci. In definitiva non demerita certo Menicagli il cui rientro dopo l’infortunio, nel ruolo di mediano di mischia, era bramato come l’acqua nel deserto: con grinta e determinazione ripaga la sempre troppo lunga attesa che si patisce durante le sue indisponibilità.Due auguri dunque restano indispensabili per concludere. Il primo a Pianigiani che, con una grande prestazione di cuore e sacrificio in campo, conclude qui la sua stagione sportiva: dovrà operarsi al polso per un intervento programmato. Un grande in bocca al lupo dunque al nostro “mastino” che in campo mette sempre tutto quello che ha!! Il secondo augurio è che tutta la squadra sappia fare tesoro di questa esperienza e carpire cosa serva per poter cantare ancora l’Alabim!!

Testo di  Giorgio D’Alessandro – Foto di Vittorio Iervese