Al Città di Verona l’under 8 di Aeroporto Firenze ‘respira il Rugby’

  • 1 Giugno 2013

Ancora una bella prova dell”allegra dozzina’, con il terzo posto nel Torneo

 

Firenze, 26 maggio 2013

Il sole splende alto nella stadio Parona di Verona incorniciato da insolite splendide montagne innevate. I bambini si sono svegliati molto presto, sono euforici e caciaroni come sempre, oggi sono i primi ad arrivare , la quiete e il vuoto del campo sono quasi irreali. I bambini cominciano un silente pellegrinaggio, calpestano con calma e leggerezza impalpabile il prato, quello stesso prato che fra non molto esploderà in mille colori di maglie, sarà battuto da corse forsennate e corpi che cozzano, invaso da urli di felicità, rabbia, dolore e cullato poi da abbracci finali. Quello stesso prato ora è silenzioso ma non muto, bisogna saperlo ascoltare; Selvaggio sussurra ai piccoli: “Respirate il Rugby!”.

I bambini sono stranamente taciturni e sereni, respirano profondamente, osservano e il loro sguardo punta orizzonti lontani. Il tempo sembra bloccato. Ma poi pian piano lo stadio si anima, un vociare sempre più incalzante si alza e frotte di formicolanti bambini prendono possesso del manto verde. E poi…e poi  via. Ora è il momento di andare! Pronti. Paradenti e caschetto: si comincia!

L’allegra dozzina entra decisa in campo e gioca bene, coralmente giostra la palla, incanta: sempre in linea, martellante nel placcaggio, vicina nel sostegno, compatta in spinta. La vittoria nel girone arriva con sicurezza forse troppa, l’euforia è alla stelle forse anche questa eccessiva, ora si gioca l’accesso alla finale. Ma la sconfitta è dietro l’angolo, il Cus Verona è un muro invalicabile e in campo i bambini sono disorientati, confusi, si disuniscono, sono troppo distanti fra loro: il Cus Verona vince e con ampio merito. I bambini sono delusi, lo sguardo perso, qualcuno è seduto con il capo basso, altri vagabondano per il campo con i caschetti ciondolanti a sfiorare l’erba, i sorrisi sembrano scomparsi. In pochissimo tempo hanno provato l’ebrezza della vittoria schiacciante e la ruvidezza della sconfitta senza appello che ferisce, la sensazione – per chi li osserva da fuori – è che stiano per cedere di schianto sotto il peso di turbamenti travolgenti.

E invece no! Loro ripartono proprio da lì dalla sconfitta, perché soprattutto nella sconfitta si può imparare a non arrendersi! Ritrovano fiducia, determinazione, energia nel gioco e generosità da compagni: la finale per il terzo posto è una partita da incorniciare per l’intensità e l’armonia che mostra. E terzo posto è! Il sorriso si riapre allora ampio sui i loro volti, le loro mani si cercano e il prato verde diventa un grande materasso dove saltare, rotolare e lasciarsi andare abbracciati. I piccoli sono felicissimi, Il risultato è importante e prestigioso , però conta il giusto. Una girandola di emozioni ha investito i nostri bambini ha rafforzato la loro amicizia, gli ha permesso di capire meglio che si vince o si perde tutti insieme, che senza la vicinanza del compagno non si va molto lontano, che la meta non è solo di chi corre più veloce ma di tutta la squadra, che condividere insieme lunghi viaggi, cibo e sonno è avventura meravigliosa! Questa è la vittoria più grande che si portano a casa dal Torneo. Ed è questo che deve essere festeggiato. Ecco perché oggi le maglie del Firenze lanciate nell’aria volano ancor più alte nel cielo azzurro di Verona!

Bambini silenzio e attenzione: ”Respirate il rugby”!

Vito Maiorano – Foto: Selvaggio Denti